Intervista: Adriano Muzzi – Digital Marketing in ITA AIRWAYS

Adriano è una persona con un background veramente invidiabile.

Lavora nel Digital Marketing per ITA Airways e ci propone delle risposte che ci fanno aprire la mente.

Scopriamolo in questa bella intervista.

Nome e Cognome (presentati brevemente) 

Mi chiamo Adriano Muzzi, anche se sono consapevole che “il mio nome fu scritto sull’acqua”, come mi ricorda sempre uno dei miei poeti preferiti: John Keats. 

Mi considero un creativo colmo fino all’orlo di una volontà incrollabile. La tecnologia e la letteratura fanno parte del mio essere.

Età (puoi tranquillamente bluffare o omettere) 

Diciamo abbastanza, ma non troppo. Si diventa vecchi quando non si ha più voglia di imparare, di meravigliarsi, di combattere per qualcuno o per qualcosa.

Film preferito 

Domanda complicata, a cui è impossibile rispondere. Nel caso in cui invece mi chiedessi film al plurale, ti potrei rispondere più agilmente: 2001 Odissea nello Spazio, Blade Runner, tutti i film di Sergio Leone, Risvegli, tutta la filmografia di Hitchcock…

Serie TV preferita 

Tra le ultime “ingurgitate” in lockdown, sicuramente una spanna sopra le altre, c’è “Breaking Bad”: storia e attori al di sopra di ogni aspettativa, bravissimi.

Canzone/album/artista preferito 

Da bravo ex adolescente anni’80 direi subito, senza pensarci un attimo, “The Police”. Poi tanti altri, anche recenti. La musica è un genere in continua evoluzione, è fluida per definizione, e come tale va assecondata e seguita.

Cosa reputi veramente importante nella tua vita?

Beh, la vita stessa! Dove per vita intendo tutte le accezioni positive: amore, famiglia, natura e bellezza. Abbiamo bisogno di tanta bellezza, ma non so se salverà il mondo, se ci salverà…

Che lavoro fai? 

Usando il solito “inglesismo” direi che il mio attuale settore è il Digital Marketing, ossia mi occupo di comunicazione digitale (siti web, marketing cloud, ecc), con un occhio al marketing tradizionale e alla comunicazione esterna.

Qual è stato il tuo percorso? Come sei arrivato a fare questo mestiere? 

Un percorso “variegato”, come direbbe un personaggio di un film di Verdone. 

Sono nato informatico, da piccolo disegnavo elaboratori elettronici e robot, e intanto sognavo lo spazio. Ho studiato fisica, astrofisica per la precisione. Ma la passione per il volo ritornerà nel mio CV, vedrai…

Ho iniziato a lavorare nel CED dell’arma dei Carabinieri, poi sono andato a fare ricerca sulla sintesi vocale nella Fondazione Ugo Bordoni. Successivamente sono entrato in BNL nella sezione informatica, ma mi sono quasi subito “venduto” alle telecomunicazioni (c’era una startup che partiva e non ho resistito alla sfida) e ho iniziato a lavorare in ruoli molto tecnici: system engineer, network, ecc. Improvvisamente mi sono accorto di annoiarmi e così sono migrato verso il marketing di prodotto e poi verso la comunicazione interna, in Albacom. Successivamente sono approdato alla pianificazione commerciale in BT Italia con il ruolo di sales operations manager. In questa ultima posizione mi sono appassionato al CRM Salesforce che mi ha aperto le porte al marketing digitale e ad altri innumerevoli mondi connessi.

Attualmente sono passato in ITA Airways, la nuova compagnia aerea di bandiera italiana (hai visto che alla fine sono riuscito ad andare in qualcosa che vola?), in cui ho assunto una posizione nel Digital Marketing.

Da quanti anni lo fai? 

Quando ho iniziato a lavorare non c’erano ancora i telefoni cellulari e nemmeno il WEB.

Qualche mese insomma…

Per chi lavori? Hai un settore che ti piace particolarmente? 

Come ti dicevo, attualmente, da gennaio u.s., sto lavorando in Ita Airways. 

Mi piace stare dove c’è tecnologia applicata al marketing e alla comunicazione, dove c’è crescita e voglia d’innovare. E poi ogni giorno devo imparare almeno una cosa nuova, anche piccola.

Quali sono le caratteristiche che deve avere chi vuole fare il tuo mestiere? 

Sicuramente deve avere un background tecnologico solido, la giusta curiosità (ossia quasi infinita) verso il marketing e la comunicazione. Sicuramente uno dei pilastri è impegnarsi molto e sudare: più si scrive, si legge, si mettono le “mani in pasta”, più si diventa bravi. E, non ultima, l’etica lavorativa e personale: pensa come se l’azienda fosse tua e rispetta ogni collega, trattandolo con educazione e umiltà.

Sono necessarie anche esperienze e studi collaterali, ad es. io ho seguito un corso di scrittura creativa alla scuola Omero di Roma che mi ha permesso d’imparare tanto sull’arte della comunicazione scritta efficace.

Hai mai pensato di lasciare tutto ed aprire un chiringuito come il milanese imbruttito? 

No, ma potrebbe essere un’idea. Anche se personalmente sono “cintura nera” di piatti romani: carbonara e matriciana; quindi, forse dovrei pensare più a una trattoria a Bora Bora.

Raccontaci quella volta che hai sbagliato tutto

Nella civiltà occidentale l’errore vien visto sempre nella sua connotazione negativa. In Giappone, una cultura e una popolazione che io amo – ma questa penso sia un’altra puntata, un’altra intervista – considerano lo sbaglio sempre come un’opportunità di crescita e arricchimento; la filosofia chiamata “kintsugici insegna come, anche dalle avversità più buie e difficili, possiamo imparare e guadagnare qualcosa, poiché dai nostri sbagli possiamo soltanto imparare e crescere, diventando più floridi e emotivamente stabili, come le ciotole del kintsugi possono diventare più preziose (le crepe e le spaccature vengono saldate con l’oro).

Insomma, sbaglio spesso ma imparo sempre una volta di più.

Raccontaci quella volta che, invece, tutto è filato liscio.

Il filare liscio è costruito su tanti mattoni di errore e tentativi. In generale bisogna accettare il fatto che non esiste la perfezione, ma solo dei simulacri che si avvicinano a un’ottimizzazione imperfetta.

Tuttavia, però posso dire che la cosa che è filata liscia fino dall’inizio è il rapporto bellissimo che ho con mia moglie; mi considero un uomo fortunato.  

Quali sono gli aspetti più importanti del tuo lavoro?

Nel digital marketing bisogna avere la capacità d’immedesimarsi nel cliente, nell’azienda, capire di cosa hanno bisogno, cosa li preoccupa, cosa li rende felici. Comprendere è il miglior modo di comunicare con loro. Saper ascoltare, non per confermare le proprie idee, ma per assorbirne di nuove e diverse. Il cosiddetto “pensiero laterale” è fondamentale per acquistare una visione olistica dei problemi così da trovare sempre soluzioni creative ed efficaci.

Cosa ti piace fare nel tempo libero? 

Quanti giorni ho per raccontartelo? Scherzo, dai. In sintesi: mi piace fare tanto sport, lo considero un modo per svuotare la mente, meditare e ripartire con nuove idee; e adoro leggere e lo faccio in modo quasi compulsivo. Ho la passione della scrittura: mi diletto in racconti e romanzi di fantascienza (lo trovate su AMAZON, ndr).

E poi la cosa principale, che è quella di passare tanto tempo con la moglie e i figli, l’unico tempo che conta veramente.

Ci consiglieresti 3 libri da leggere assolutamente per il tuo lavoro 

E 3 libri, invece, che non riguardano il lavoro? 

Ma tre sono troppi pochi, la mia biblioteca mentale contiene moltitudini…

Consigliaci 2 tool essenziali per il tuo mestiere 

Salesforce (Marketing cloud e sales), Google Analytics e poi condire tutto con tanta fantasia.

Secondo te, come si evolverà il tuo mestiere nei prossimi 5 anni? 

La tecnologia continuerà la sua folle e auspicata corsa: sempre più intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale, metaverso. E noi avremo più tempo e più spazio – fisico e metafisico – per sperimentare nuovi paradigmi professionali.

Cosa ti auguri per il prossimo anno? 

In questo momento è difficile pensare a qualcosa di diverso dalla pace e dalla fine dell’epidemia. Provo e sento una grande spinta alla rinascita, alla ripartenza di tutto e tutti. Speriamo bene.

L’ultima domanda fattela tu! Come Marzullo fatti una domanda e datti una risposta (se vuoi) 

Sei felice? Secondo me questa è la domanda da porsi e da porre sempre: dai figli ai colleghi. Implica un esame approfondito delle proprie aspettative, del vissuto e del presente, qui e ora.

La risposta è per forza “liquida”, come affermava il filosofo Zygmunt Bauman, siamo felici a momenti, ma la vera felicità sta nella ricerca della felicità stessa. Insomma, sì, malgrado le attuali “perturbazioni” esterne, sono felice!

Come vi dicevo in apertura da questa intervista ho imparato molto e la tentazione di mettere in grassetto molto più di quanto ho fatto era molta perché ciò che ci ha raccontato Adriano è stato un altro mondo. Un pensiero diverso che passa anche per il Giappone.

Coda ci portiamo a casa da questa intervista

  • Nel digital marketing bisogna avere la capacità d’immedesimarsi nel cliente, nell’azienda, capire di cosa hanno bisogno, cosa li preoccupa, cosa li rende felici.
  • Più si scrive, si legge, si mettono le “mani in pasta”, più si diventa bravi
  • Lo sbaglio, deve essere visto sempre come un’opportunità di crescita e arricchimento,come in Giappone; la filosofia chiamata “kintsugi” ci insegna come, anche dalle avversità più buie e difficili, possiamo imparare e guadagnare qualcosa, poiché dai nostri sbagli possiamo soltanto imparare e crescere, diventando più floridi e emotivamente stabili

Vi consiglio di seguire Adriano su linkedin https://www.linkedin.com/in/adrianomuzzi/