Intervista: William Sbarzaglia – consulente formatore nell’analisi dei dati

Sono entrato in contatto con William tramite un’amica in comune, Federica Brancale (di cui avete sicuramente già letto l’intervista) di fronte ad un bel bicchiere di vino bianco ed un frittino sulla spiaggia di Rimini.

É una persona che non si tira mai indietro e da il massimo. Ogni volta che mi sono confrontato con lui mi ha aperto le porte della sua conoscenza.

Quando gli ho proposto questa intervista abbiamo fatto una bella chiacchierata e che mi ha permesso di conoscere la persona William ancor prima del professionista.

Vi consiglio di lettere questa bella intervista.

Nome e Cognome (presentati brevemente)

William Sbarzaglia, lo so lo so, a qualcuno viene da chiedersi se sono italiano… 🙂

Mi è stato chiesto perché ti chiami William? Ma come si scrive il tuo nome? 

Recentemente mi hanno chiesto “ma è il tuo nome vero o il tuo nome d’arte?” 😀

Età (puoi tranquillamente bluffare o omettere)

47 a marzo portati benissimo 🙂

Film preferito

Sono tanti i film che preferisco, dipende anche un po’ dalle occasioni, a Natale ad esempio il mio film cult è Una poltrona per due! Come attore adoro Will Smith, l’ho seguito fin dai suoi inizi, quindi tutti i suoi film a partire dai più classici, uno su tutti Bad Boys

Serie TV preferita

The Americans: anche se è un po’ datata, mi è rimasta nel cuore. Invece più di recente, mi è piaciuta Peaky Blinders, l’ambientazione, gli attori e la storia mi hanno intrigato molto

Canzone/album/artista preferito

Ascolto un po’ di tutto, nel cuore ho Michael Jackson, i Queen, la musica mi piace tutta tranne il rock satanico direi 🙂

Cosa reputi veramente importante nella tua vita?

Sicuramente i miei figli e la mia famiglia, i miei valori, e il mio lavoro che adoro! Ma c’è spazio anche per gli amici e le passioni

Ora veniamo al lavoro

Che lavoro fai?

Da circa quattro anni sono un consulente formatore nell’analisi dei dati e nelle strategie digitali.

Qual è stato il tuo percorso? Come sei arrivata a fare questo mestiere?

Mi occupo di web dal 2000; ho iniziato con progetti di e-commerce e nel tempo ho aggiunto tante passioni come la SEO. Si tratta di un percorso lungo, ho iniziato a lavorare mentre studiavo informatica all’università, più di vent’anni fa. Sono passato da Freelance ad imprenditore quando ero giovane, ho fondato una mia agenzia di digital marketing con altre due persone che poi si è allargata fino ad un organico di 14 persone. Concluso questo percorso per me è stato naturale diventare un consulente formatore, in particolare grazie anche alla visibilità che stavo avendo durante eventi e webinar a cui ho partecipato sia in Italia che all’estero.

Da quanti anni lo fai?

Più di 20 anni ormai!

Per chi lavori? Hai un settore che ti piace particolarmente?

Rendo i miei servizi ad aziende di varie dimensioni (sia piccole aziende, che brand noti), ho la fortuna e la capacità di essere flessibile riuscendo a lavorare anche per liberi professionisti, con l’obiettivo di  far aumentare il loro business, metterli in rete con altre realtà anche internazionali e potenziare la loro posizione nel settore. Si tratta di aziende operanti in vari settori, incluse moltissime realtà dotate di e-commerce, alcune provenienti dal settore del turismo, altre da settori variegati (medico-sanitario e dentale, automotive, servizi digitali…). In alcuni casi opero direttamente con il cliente finale,  in altri il cliente è una agenzia digital (sia piccole realtà che grandi agenzie come Triboo Digitale che ha un organico con più di 500 persone) che mi mette in contatto con loro clienti. Oltre a lavorare con questi ultimi, spesso il mio compito include servizi per l’agenzia stessa, come la formazione ai loro team interni e un affiancamento operativo su loro progetti interni o per la partecipazione di gare. 

Quali sono le caratteristiche che deve avere chi vuole fare il tuo mestiere?

Se si intende il mestiere di consulente e formatore nell’ambito dei dati, di sicuro non si deve mai smettere di studiare, di voler sperimentare e imparare! E soprattutto di condividere ciò che si impara con gli altri, a loro beneficio. Secondo me la condivisione è importantissima sia in fase di formazione, sia  durante eventi dove ho la possibilità d’interagire con molte persone.

Serve avere più sfere di competenza, che possono andare dall’ascolto, all’empatia, per capire bene le esigenze del cliente finale e ovviamente le competenze tecniche per implementare realizzare o dare indicazioni a persone con determinati know how o partner tecnologici.

Hai mai pensato di lasciare tutto ed aprire un chiringuito come il milanese imbruttito?

Si perchè per quanto sia consapevole della mia parte ‘nerd’ ed adori ciò che faccio, mi dedico molto anche al divertimento, amo la natura, il mare, e spesso capita che negli stacchi di lavoro, come d’estate, mi immerga in questo tipo di evasione ed è una vita che mi piace al punto da fare poi fatica a ritornare alla scrivania ^_^

Raccontaci quella volta che hai sbagliato tutto

Quale delle tante volte… vediamo!? Ho imparato tanto dai miei errori, quindi direi che sbaglio tutti i giorni anche perché, pensandoci bene, imparo qualcosa di nuovo tutti i giorni! Cerco di spingermi a fare cose nuove senza smettere di utilizzare ciò che ho fatto e imparato nel passato, incamerando nuovi concetti che mi consentono di essere un supporto sempre valido per le aziende. Forse gli errori più grandi che ho commesso sono stati quelli in ambito commerciale, perché essere bravi a proporsi, negoziare e gestire le trattative, richiede una elasticità che, da bravo nerd, coccia con certe mie rigidità!

Ho anche sbagliato a non preoccuparmi del lavoro delle altre persone, mi riferisco in particolare ai tempi in cui avevo la mia società e non mi occupavo direttamente della parte gestionale e della contabilità, pensando che non mi riguardasse. Questa parte invece era importante da seguire, in quanto socio!

Raccontaci quella volte che, invece, tutto è filato liscio

Per fortuna la stragrande maggioranza delle volte va tutto bene, ovvero come mi aspettavo! Il cliente è soddisfatto, io sono contento, si mantiene il rapporto professionale nel tempo e c’è una continuità anche a fine progetto. Di recente ad esempio con un cliente che mi ha cercato per risolvere un problema specifico, sono riuscito ad andare anche oltre a quella singola esigenza capendo gli altri aspetti critici su cui potersi concentrare per trovare soluzioni anche coinvolgendo altre persone, in ambiti ulteriori (dall’analisi dei dati alla strategia).

Quali sono gli aspetti più importanti del tuo lavoro

Al primo posto metterei sicuramente i soft skill, perché mi rendo conto come ogni giorno siano più importanti delle competenze tecniche (che invece si possono acquisire più facilmente con corsi o sui libri). Intendo dire che  sull’avere l’approccio giusto per riuscire nel proprio interno si deve lavorare in modo diverso e la condivisione con altri, e i rapporti con altre persone, la gestione anche della propria vita personale, risultano fondamentali. E qui potrei aggiungere, facendo outing, è che ho avuto un grande aiuto da un percorso di crescita personale con la scuola di Roberto Re che mi ha aiutato molto in questo senso.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Come dicevo oltre che essere un nerd ho altre passioni: sono uno sportivo, sono un motociclista, sono amante della natura sia al mare dove ho la fortuna di vivere che della montagna, mi piace cucinare e godermi cibi creativi, mi piace scoprire cose nuove del mondo e chi mi ha già visto in webinar non potrà non aver notato la cartina che tengo sempre alle mie spalle tutta puntellata di bandierine che indicato i posti che ho visitato. Amo la compagnia e stare con gli amici anche solo per un aperitivo o un caffè.

Ci consiglieresti 3 libri da leggere assolutamente per il tuo lavoro

Di sicuro va assolutamente letto Value Proposition Design, poi aggiungerei Oltre il design Thinking e un testo di Federica Brancale: Data driven marketing

E 3 libri, invece, che non riguardano il lavoro?

Leader di te stesso di Roberto Re, L’arte della Pazienza di Raffaele Gaito e i Soldi fanno la felicità di Alfio Bardolla

Consigliaci 2 tool essenziali per il tuo mestiere

Oltre a Google Data Studio e Google Analytics, direi Google Tag Manager

Secondo te, come si evolverà il tuo mestiere nei prossimi 5 anni?

Vedo sempre di più un divario tra bassa qualità e altissime competenze. Quindi servirà avere delle grandi verticalità ma al tempo stesso una panoramica su varie tematiche per essere in gradi avere il focus sui risultati e sulle performance.

Secondo me crescerà l’attenzione ai dati e alle informazioni come elementi preziosi in un business quindi serviranno sempre di più competenze per poter ascoltare, elaborare e fornire indicazioni per intraprendere le azioni giuste.

Cosa ti auguri per il prossimo anno?

Di portare a termine gli obiettivi che mi sono prefissato sia perché alzo sempre di più la mia asticella e sia in termini economici (in senso lato: importanza, ampiezza e soddisfazione dei progetti che seguo) ma nel continuo intento di voler trasferire e diffondere ciò che imparo tutti i giorni ad altri. Vorrei anche trovare sempre di più la possibilità di lavorare all’interno di un team.

L’ultima domanda fattela tu! Come Marzullo fatti una domanda e datti una risposta (se vuoi)

Mi faccio un domanda scomoda, ovvero dove mi vedo fra un paio di anni o fra 5 🙂

A differenza di un paio di anni fa, in cui stavo ancora assaggiando l’individualità del freelance, ora mi sto rendendo sempre più conto che da solo posso fare molto e ottenere dei bei risultati, ma lavorando insieme alle altre persone si riesce a fare cose più grandi e a ottenere tanto dai propri referenti sia come coinvolgimento che come obiettivi comuni.

Proprio recentemente mi è stato proposto di far parte di una start up innovativa in cui, oltre alle mie competenze, si cerca anche l’intraprendenza e la volontà di creare un progetto condiviso.

Ovviamente ho detto si!

Quindi dove mi vedo? Mi vedo sempre con la mia stessa voglia di fare, d’imparare e divulgare, ma sempre di più assieme a gruppi o team che hanno la stessa visione, voglia e passione di aiutare le persone e aziende a perseguire i loro progetti.

Come vi dicevo in apertura William è una persona molto interessante e vi consiglio di seguire qualche suo webinar. Vi lascio qui di seguito un video di sicuro interesse

https://www.youtube.com/watch?v=9404BH559xQ

Aggiungo solo che William ha fatto il patto con il Diavolo, ha 47 anni e ne dimostra 10 meno di me!!!

Cosa ci portiamo a casa da questa intervista

  • Secondo William la condivisione è importantissima. Non bisogna mai smettere di studiare, di voler sperimentare e imparare!
  • Lavorativamente parlando, William è passato da freelance a Socio di un’azienda poi per ritornare ad essere freelance ed a breve anche parte di una startup innovativa!
  • Il vecchio detto “sbagliando si impara” vale ancora! William ci dice che ha sbagliato tanto ma che questo gli permette di imparare ogni giorno una cosa nuova.

Da amante del Basket, la sua testimonianza sugli errori mi ha ricordato giusto una persona di rilievo in questo ambito.

Intervista: William Sbarzaglia - consulente formatore nell’analisi dei dati - immagine 2